Su tutte le piattaforme di musica on-line è distribuita per conto dellaTerra Santa Edizioni la raccolta dal titolo “TerraSanta songs collection”. Un percorso che attinge dalla avventura artistica di fra Gianni ispirata dalla Sacra Scrittura e dagli stessi luoghi santi, durante i pellegrinaggi e i tempi di permanenza vissuti a Betlemme. Un lavoro che vede coinvolto l’attore-regista Sergio Rubini nella intensa recitazione di alcune composizioni in versi tra cui un inedito, il musicista Michele Fazio in un brano inedito arrangiato al pianoforte dal suo tocco sublime e tanti amici musicisti che lo accompagnano con passione e professionalità.
Lo scopo della pubblicazione “TerraSanta songs collection” è nato dal desiderio di poter contribuire anche attraverso la musica a dare sostegno ad alcune emergenze di povertà sorte nei luoghi della Terra Santa, soprattutto a conseguenza dell’attuale conflitto tra Israele e Palestina. Tutto ciò sarà possibile grazie a chi acquisterà l’album:
Il Vangelo di Matteo interpretato fotograficamente, in alcuni versi, dalla fantasia di fra Gianni Mastromarino con la partecipazione scenica di Massimiliano Mastromarino. Pochi elementi: uno sfondo in legno, un tappeto di sacco, una tavola centrale che sta a significare la vita; poi un corpo di un uomo che appare senza mostrare il volto o mascherato, nelle sue varie pose, una identità non rivelata ma intrinseca all’esperienza di ogni persona.
Un viaggio immaginario nel I Vangelo, che con leggerezza può aiutare a comprendere le fondamenta della vita cristiana dettate da Gesù 2000 anni fa: Parola che arriva al cuore dell’umanità in un mondo tenebroso.
PAPA FRANCESCO
INCONTRO CON GLI ARTISTI
Venezia, 28 aprile 2024
Sarebbe importante se le varie pratiche artistiche potessero costituirsi ovunque come una sorta di rete di città rifugio, collaborando per liberare il mondo da antinomie insensate e ormai svuotate, ma che cercano di prendere il sopravvento nel razzismo, nella xenofobia, nella disuguaglianza, nello squilibrio ecologico e dell’aporofobia, questo terribile neologismo che significa “fobia dei poveri”.
PAPA GIOVANNI PAOLO II
LETTERA AGLI ARTISTI
Vaticano, 4 aprile 1999
E vivendo ed operando che l’uomo stabilisce il proprio rapporto con l’essere, con la verità e con il bene. L’artista vive una peculiare relazione con la bellezza. In un senso molto vero si può dire che la bellezza è la vocazione a lui rivolta dal Creatore col dono del « talento artistico ». E, certo, anche questo è un talento da far fruttare, nella logica della parabola evangelica dei talenti.