GERUSALEMME

Ad ogni passo mi coinvolge
sento che mi cattura
i forti odori mi nauseano
ma mi aiutano ad orientarmi.
Cammino in una alternanza di discese e salite
circondato da rumori
da suoni inebrianti
tra corse di fanciulli e richiami di venditori.
Sono a Gerusalemme
nella città antica
mi muovo attento, sono affascinato.
È un terreno Santo.
Qui Cristo ha vissuto la sua storia prima di risorgere dalla morte.
Qui vi è giunto festosamente accolto
e qui ha versato il suo sangue assassinato sulla croce
Ha incrociato lo sguardo di molti uomini svelandogli il mistero dell’amore.
Il mondo con le sue contraddizioni sembra racchiuso in questa città
circondata in alcuni tratti del suo perimetro
da un muro che divide il territorio.
Tutto è diverso da tutto.
Tutto tenta di armonizzarsi tra mille difficoltà.
Molti colori risaltano ai miei occhi
quelli delle pelli più scure e più chiare,
dei tessuti più vari,
dei frutti disposti a piramide sui banchi dei ristoratori ambulanti,
fra tutti il melograno
con la scorza porpora a sfumature giallognole,
il suo succo è buono, disseta, rinvigorisce.
Incrocio dei giovani soldati,
due ragazzi ed una ragazza.
Li osservo attentamente in pochi secondi:
alle spalle hanno appeso un mitra,
camminano spavaldi
ma nei loro occhi c’è innocenza.
Chissà cosa li anima
la voglia di servire, la fedeltà o solo il senso del dovere?
Il potere li usa
ma come sarà il loro futuro,
si pentiranno di aver agito con le armi
o saranno orgogliosi di aver inseguito l’ideale della conquista di una terra attraverso la violenza?
Sognare è legittimo ma realizzare un sogno attraverso la violenza è inumano.
Ripenso al melograno ai suoi chicchi succosi e generosi, tutti strettamente uniti.
Forse solo con la bontà,
rinunciando ad ogni prospettiva violenta,
il sogno di convivenza nella Pace si può avverare e i muri possono crollare!

fra Gianni